1516, Ludovico Ariosto – Orlando Furioso: Bradamante e Fiordispina

  • Ludovico Ariosto, 1516. Orlando furioso. Canto XXV, 22-70. Bradamante e Fiordispina.

Testo allo http://it.wikisource.org/wiki/Orlando_furioso/Canto_25.

Vedi anche Ovidio, Metamorfosi, il «Mito di Ifi e Ianthe» da cui Ariosto ha ripreso frasi e concetti

Commento di N.M. già allo http://www.ellexelle.com/index.php?name=MDForum&file=viewtopic&t=36566.

 

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Il racconto è fatto da Ricciardetto, il fratello gemello dell’indomita Bradamante, a Ruggiero. Fiordispina vede Bradamante, la crede un uomo e se ne innamora:

Con gli occhi ardenti e coi sospir di fuoco
le mostra l’alma di disio consunta.
Or si scolora in viso, or si raccende;
tanto s’arrischia, ch’un bacio ne prende.

Bradamante chiarisce l’equivoco:

Con modo accorto ella il parlar ridusse,
che venne a dir come donzella fusse

Ma non serve a niente:

Per questo non si smorza una scintilla
del fuoco de la donna inamorata.
Questo rimedio all’alta piaga è tardo:
tant’avea Amor cacciato inanzi il dardo.

Come sempre, Fiordispina pensa di essere l’unica lesbica al mondo:

Né tra gli uomini mai né tra l’armento,
che femina ami femina ho trovato:
non par la donna all’altre donne bella,
né a cervie cervia, né all’agnelle agnella.

Ma sa quel che vuole. Infatti:

Fece là dentro Fiordispina bella
la mia sirocchia accarezzar non poco:
e rivestita di feminil gonna,
conoscer fe’ a ciascun ch’ella era donna.

Visto che le apparenze erano salve (erano due donne), perchè non approfittarne?

Commune il letto ebbon la notte insieme,
ma molto differente ebbon riposo;
che l’una dorme, e l’altra piange e geme
che sempre il suo desir sia più focoso.

Bradamante però se ne va. Il giorno dopo Ricciardetto finge di essere la sorella e Fiordispina, pensando che sia Bradamante,

Le belle braccia al collo indi mi getta,
e dolcemente stringe, e bacia in bocca.

La porta in camera e le dà abiti femminili. Senza mezzi termini (è Ricciardetto che racconta)

ella m’invita per sua cortesia,
che quella notte a giacer seco io stia

Così quando Ricciardetto (che per Fiordispina è una donna) le racconta la balla che una ninfa l’ha tramutata in uomo, crede che i suoi desideri siano stati esauditi

Fa, Dio (disse ella), se son sogni questi,
ch’io dorma sempre, e mai più non mi desti.

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