Antonio Malatesti (attribuito a Malatesti nella prefazione: Notizia intorno all’autore mandata a Tommaso Brand dal dott. Giov. Lami.), 1637. La Tina: equivoci rusticali in cinquanta sonetti, composti nella sua villa di Tajano il settembre dell’anno 1637, e da lui regalati al grande poeta inghilese Giovanni Milton. Edizione di 50 esemplari in carta reale e 4 in pergamena. Londra a spese dell’editore; s.d.
Da Nencio alla Tina
Segnalato da Giovanni Dall’Orto, 24 luglio 2012.
———— Antonio Malatesti (1610-1672) (attribuito a), La Tina, Il ruscello, Milano 1945, p. 70
SONETTO XXXX. Sopra il sonare il cembolo.
Tina, tu mi fai rider quando vai ì Cantando il Maggio a questi contadini, E suoni un cembal senza dinderlini, Cosa in contado non usata mai:
Tu vedi ben che sì poc’uova fai Che non darian le spese a due mucini. Anzi ridon di te tutti i vicini Chè di saper suonar credi e non sai.
Tale stromento a te non si conviene, E poco giova quel tuo dagli dagli Se quei cosi vi mancan che fan bene;
Invan, Tina, t’affanni e ti travagli. Non è tua colpa, il mancamento viene Sol perché come me non hai sonagli.
Online qui: http://www23.us.archive.org/details/latinaequivociru00malauoft alla p. 52