Giustiniana Wynne, 1760. “Lettera ad Andrea Memmo”, in: Bruno Brunelli, 1924. Un’amica di Casanova. Palermo: Sandron, p. 182.
Testo allo https://archive.org/details/unamicadelcasano00brunuoft/
[p. 182] Londra, 7 aprile 1760. […] L’altra sera io era all’Opera con una certa vecchia Mylady. Il dì appresso mi fu detto da un’ altra donna: “Guardatevi, Miss Wynne, dal lasciarvi veder in pubblico con colei. Ella è t… In casa trattatela quanto volete, che non c’è male”. Eccoti l’etichetta del paese. Ricevete qualunque donna, benché disonorata, e andate da lei; non c’è male; basta che non siale seco agli spettacoli. Tutte son tribadi; e questo vizio è lor necessario per la negligenza che seco loro usan gli uomini. […]
Questo passo era stato citato da:
Giuseppe Ortolani, 1926. “Venezia nel periodo Goldoniano”, in: Voci e visioni del settecento veneziano. Bologna: Zanichelli, pp. 55-96. Testo allo https://archive.org/details/vocievisionidels00orto/
[p. 44] Ma altri vizi più turpi regnavano sul Tamigi, come il Tribadismo fra le signore (che una lettera di Giustiniana Wynne nel ’60 ad Andrea Memmo ci conferma) e la schifosa ubriachezza che abbrutiva tutte le classi della popolazione