1835, Théophile Gautier – Mademoiselle de Maupin

Théophile Gautier, 1835. Mademoiselle de Maupin.

Titolo originale: Mademoiselle de Maupin, double amour, par Théophile Gautier. Paris : E. Renduel, 1835-1836, 2 vol. in-8°.

Come html allo http://www.gutenberg.org/cache/epub/14288/pg14288.html; e come pdf l’intero testo in francese: http://www.leswiki.it/repository/maschi/1835gautier-mademoiselle-de-maupin.doc

La prima traduzione italiana risulterebbe essere questa, che però non ha data: La signorina di Maupin: romanzo, di Teofilo Gautier ;  traduzione dal francese di Emilio Girardi. Milano: Sonzogno, pref. 1834

 


Madeleine Maupin d’Aubigny era un personaggio reale, un’attrice che si innamorò tanto di una ragazza da entrare in convento per farla fuggire insieme a lei (vedi G. Letainturier-Fradin: La Maupin (1670-1707): sa vie, ses duels, ses aventures, Paris: Flammarion, 1904)

Su Wikipedia vedi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Julie_d’Aubigny
http://it.wikipedia.org/wiki/Th%C3%A9ophile_Gautier

Dal romanzo anche un film di Mauro Bolognini del 1966, vedi http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=13736

Da un commento su anobii:
Questo romanzo fu commissionato a Gautier dal libraio-editore Renduel, che si riprometteva dalla sua pubblicazione un grande successo (ed infatti lo ottenne). La protagonista, Maddalena, sola al mondo, ricca, energica, coraggiosa, prima di sperimentare l’amore indossa panni maschili per conoscere da vicino la vita intima degli uomini. L’attendono mille avventure e delusioni, mille esperienze ed equivoci: Rosetta, che si innamora di lei credendola un uomo; Alberto, che l’ama sospettandola donna. Come voleva il suo autore, il libro fu definito “audace” e suscitò scandalo nei benpensanti. Nella lunga prefazione al romanzo, Gautier, in forma briosa, allegra e maliziosa, attacca il moralismo dei “lettori timorosi” e rivendica all’arte la piena autonomia dalla morale. L’opera risente delle letture del suo autore (Théo aveva 25 anni quando fu pubblicato il romanzo), ma rivela già le sue doti: la vivezza, quasi pittorica, delle descrizioni; un raffinato estetismo paganeggiante; l’eccezionale abilità stilistica. Annotò Thibaudet: “A buon diritto Gautier passa per lo scrittore romantico che, dopo Victor Hugo, meglio conosce la lingua e la sa usare con la più impeccabile sicurezza”.


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