Antonio Cipollini, 1890. Saffo. Milano: Fratelli Dumolard Editori.
Online allo http://www.archive.org/stream/saffopartei00cipogoog#page/n7/mode/1up
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[p. 263
]Saffo fu giovinetta casta, amabile, bellissima, adorabile; madre affettuosa, tenera, soave: matrona dai costumi onorati, forte (mascula, come la chiamò Orazio (1), amante dell’arte e della patria.
NOTE A PIE’ PAGINA
(1) «Temperat Archilochi Musam pede mascula Sappho» disse Orazio, Epist., lib. I, XIX, v. 28, ad Cajum Cilnium Maecenatem e quest’aggettivo, mascula scaldò talmente la testa dei commentatori, che lo si fece persino sinonimo di tribade; ignorando che Orazio stesso nel lib. III delle Odi, VI, Ad Romanos, chiamò mascula, la prole dei rustici soldati in questi versi:
Sed rusticorum mascula militum
Proles, ecc.
Dionigi Labino spiegò bene: «Mascula, non mollis, nec fracta voluptatibus, nec impudica».
[fine p. 263]
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