Pierre Louÿs, 1894. Les chansons de Bilitis.
Testo integrale in francese allo http://ia310928.us.archive.org/0/items/leschansonsdebil04708gut/7blts11.txt; qui come doc allo http://www.leswiki.it/repository/maschi/1894louys-bilitis.doc
[div class=”alert” class2=”typo-icon”]Non c’è la traduzione italiana, vuoi farla tu? [/div]
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L’ultima delle traduzioni è Le canzoni di Bilitis, traduzione di Eva Cantarella, Milano: Feltrinelli, 2010 (già pubblicata da Skira, Milano, 1999?). L’autore (il vero nome è Pierre Louis, Gand, 1870 – Parigi, 1925) finge di avere tradotto in francese una serie di poesie trascritte dalle pareti di una tomba scoperta a Cipro, intitolata a Bilitis. Le “Chansons de Bilitis” sono quindi un falso d’autore che documenta il mito che nell’Ottocento fu la Grecia. Furono musicate da Debussy nel 1898 (Trois chansons de Bilitis).
Dell’altra sua opera, molto più divertente, Le avventure di re Pausole, (1901, qui in francese come http://www.leswiki.it/repository/maschi1901louys-aventures-du-roi-pausole.html) nel 1933 fu tratto un film: Les aventures du roi Pausole / Die Abenteuer des KonigsPausole / The Merry Monarch. Seguendo infatti l’uso dei primi anni del sonoro ne vennero realizzate più edizioni: la prima venne girata a Parigi, con il grasso André Berley protagonista; successivamente a Vienna, in coproduzione austro-tedesca, una seconda versione con Emil Jannings, che ne interpretò anche un’altra in inglese (The Merry Monarch) con attori britannici. Ma del fantasioso e trasgressivo racconto di Louÿs sembra che nella trasposizione cinematografica fosse rimasto ben poco.
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