Kurt Schwabach, testo e Mischa Spoliansky, musica, 1920. «Das Lila Lied» («La canzone viola»).
Traduzione dal tedesco per il LesWiki di Alessandra Musio. File audio allo http://weimar.facinghistory.org/sites/weimar.facinghistory.org/files/Das_Lila_Lied.mp3; sembra l’avesse dedicata a Magnus Hirschfeld. Un’altra traduzione della stessa canzone sul sito di Giovanni Dall’Orto
Was will man nur? Ist das Kultur, daß jeder Mensch verpönt ist, der klug und gut, jedoch mit Blut von eigner Art durchströmt ist, daß grade die Kategorie vor dem Gesetz verbannt ist, die im Gefühl, bei Lust und Spiel und in der Art verwandt ist? Und dennoch sind die meisten stolz, daß sie von anderm Holz! Wir sind nun einmal anders, als die andern, Wozu die Qual, uns die Moral |
Che si pretende ora? E’ civiltà questa che emargina uomini buoni e intelligenti, pervasi solo da un sangue di natura esclusiva, che per legge bandisce proprio la categoria nel modo di essere unita e nel sentire, nella gioia e nel gioco? Eppure i più sono orgogliosi di avere altre radici! Siamo solo altri dagli altri A che il tormento |
NOTE ALLA TRADUZIONE 1. Con molto calda si e’ tradotto l’aggettivo schwül che propriamente significa afoso, caldo in maniera opprimente (per alta percentuale di umidita’). Schwul, senza umlaut, e’ una forma anteriore di schwül, e gia’ nel 19 secolo comincio’ ad essere usata nella lingua di tutti i giorni anche per indicare l’omosessuale di sesso maschile, in senso spregiativo. Da notare il legame, per il comune coinvolgimento dell’idea di “calore”, con un’altra espressione in uso per indicare gli omosessuali: warmen Brüder, ovvero, alla lettera, fratelli caldi, che si tengono caldi. |