Giulio Andreotti, 1975. Sul ruolo della donna oggi, divorzio, aborto, etc. Intervista per “Amica”. Dattiloscritto pp. 4. [intervista che non risulterebbe pubblicata]
[…] Domanda n.5.
Che cosa pensa del femminismo e quali reazioni il femminismo suscita in Lei, come uomo prima ancora che come politico?
Vi ho già accennato prima. Ho viva l’impressione di un corteo di femministe nella Quinta Strada a New York nel 1970. Vi confluivano assertrici di giuste aspirazioni – come la parità dei salari – e un disgustoso drappello di lesbiche inneggianti alla libertà della loro innaturalezza. Per sopraggiunta, su alcune migliaia di partecipanti non vi era nemmeno una ragazza di colore.
Mi guardo bene dal generalizzare, ma preferisco il femminismo di De Gasperi e di Togliatti – in questo convergenti – che introdussero il vero suffragio universale dando per la prima volta nel 1946 il diritto di voto alle donne italiane.
Originale presso l’Archivio Andreotti – Istituto Don Luigi Sturzo inserito nella raccolta digitale di Internet Culturale