1984, David Riondino e Lu Colombo – Aurora

Colombo, Lu [Luisa], 1984. “Aurora” (45 giri).

 


 

Dal sito di Giovanni Dall’Orto, allo http://www.giovannidallorto.com/canzoni/1984/1984.html#aurora :

“Ecco una canzone insolita da una cantante altrettanto insolita. Lu Colombo ebbe nel 1980 un flash improvviso di celebrità delirante con un “tormentone” estivo, “Maracaibo”, e da quel momento fu condannata implacabilmente alla coazione a ripetere, cercando (invano) di fare il bis con motivetti estivi con nomi di località esotiche nel titolo, arrivando per disperazione nel 1985 a quello della più improbabile capitale africana,Ouagadougou! Del filone dell'”esotismo improbabile” fa parte anche questo “Aurora”, ambientata nel sudest asiatico in un passato non meglio definito (Istanbul vi è chiamata “Costantinopoli”, nome abbandonato nel lontano 1930). La copertina del disco si affanna a spiegare che il testo è tratto dai “diari di bordo” (?) “di Antonio Colonna, nobiluomo romano disperso nei mari del Sud alla ricerca di Aurora”, il che è come dire che è un’invenzione letteraria e morta lì (in fondo, anche “Maracaibo” ha per protagonista una ballerina / trafficante d’armi amante di Fidel Castro / Miguél, la quale non è certo un personaggio reale). L’avviso (excusatio non petita…) sulla copertina si spiega con il fatto che la ricerca di questa donna viene cantata in prima persona da una donna, senza ulteriori giustificazioni o motivazioni. E chiunque oda la canzone senza aver mai visto la copertina del disco l’ascolterà, semplicemente, come il racconto dell’ossessione amorosa d’una donna per un’altra donna. Oltre tutto la canzone in sé non è affatto cretina. Il ritmo è carino (e saltellante quel tanto che basta per farci i “trenini” nei villaggi turistici estivi!), le parole e la musica s’incastrano con una cura minuziosa insolita per una canzonetta di questo livello, e infine il testo ha uno spessore decisamente superiore a quello della media delle canzonette estive.

Aurora vi appare (fin dal nome) il simbolo della vita vissuta come ricerca impossibile d’un ideale che sfugge, e non si lascia mai raggiungere (un ideale, oltre tutto, indegno, visto che le compagnie che frequenta (trafficanti, contrabbandieri) fan capire che lei è sostanzialmente una squillo d’alto bordo)”.

Sull’interprete, vedi allo http://it.wikipedia.org/wiki/Lu_Colombo

Il testo completo della canzone allo http://angolotesti.leonardo.it/L/testi_canzoni_lu_colombo_3884/testo_canzone_aurora_755162.html

 


Arrivati a Costantinopoli la crociera si dové interrompere
Perché il marinaio indiano aveva assassinato il capitano
Alla gendarmeria di porto un ufficiale italiano
Ci invitò per la serata ad un ricevimento all’ambasciata
La prima volta che la vidi entrare era vestita di seta nera
I capelli tagliati corti e uno sguardo da pantera
La moglie di un diplomatico mi disse si chiamava Aurora
Era li col viceconsole britannico in partenza per Singapore
[…]


 

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