2002, Stefano Sieni – La sporca storia di Firenze

Stefano Sieni, 2002. La sporca storia di Firenze. Firenze: Le Lettere, p. 89

Cortesia di Giovanni dall’Orto.

 

Vista di Firenze nel 1493

Si chiamava Sandrina ed era figlia di Francesco da San Miniato al Monte. Ma per tutti, anche per gli Otto di guardia e Balìa, era “la Sandrina che poppa le donne”. Con questo soprannome, che indicava la vocazione ad accontentare la clientela femminile la meretrice è ricordata in un registro di deliberazioni del magistrato fiorentino. E’ il 13 maggio 1482 e gli Otto condannano la Sandrina a una multa di venticinque fiorini d’oro larghi, insieme con Margherita di Niccolò di Benedetto del Mugello e con un bolognese di nome Antonio di Bonifazio, detto “Toso”. I tre, in compagnia di alcuni complici, hanno organizzato un bordello privato con prestazioni per tutti i gusti (si parla esplicitamente di “eccessi”) nelle loro case in via delle Burella, dove già in tempi remoti esistevano i lupanari delle prostitute, ricavati negli anfratti che avevano ospitato i leoni dell’anfiteatro romano