Rosanna Fiocchetto e Luki Massa, 2006. “Omaggio a Tee A. Corinne, fotografa lesbica, scomparsa il 27 agosto 2006”.
Articolo pubblicato il 2006-09-26 sul sito Fuoricampo.net, riprodotto così come ancora reperibile allo: https://web.archive.org/web/20070228135201/http://www.fuoricampo.net/tee-corinne/index.html
Tee A. Corinne e Beverley Brown Some Come in Threes , 1979 The Poetry of Sex (cover image), 1992 Isis in the Sand, 1986 series “Cancer In Our Lives” series “Cancer In Our Lives” Tutte le foto della serie “Cancer In Our Lives” nel sito > jeansirius.com Goddesses for the New Millennium Goddesses # 12 Goddesses # 1 Sinister Wisdom, 1977 Surrender, 1978 The Swashbuckler, 1976 Boko-Mary Dancers, 1975 “Self-Portrait”:The Subject Was Creativity Unprotected At Age Six Zippered Metaphores #1 Zippered Metaphores #5 Link su/di Tee Corinne >
Linda Tee Cutchin (Tee Corinne) è stata la fotografa lesbica per eccellenza, la prima a rappresentare l’erotismo lesbico in tempi in cui il “coming out” era una rarità. Nata il 3 novembre 1943 in Florida, è morta il 27 agosto nell’Oregon, a 62 anni, per un cancro al fegato che le era stato diagnosticato in marzo. Artista “militante”, ha fotografato tutte le protagoniste, celebri e non, del movimento lesbico dagli anni Settanta ad oggi negli Stati Uniti. Il suo “Cunt Coloring Book” del 1975, dedicato alle vulve, fece scandalo. E cosi’ la sensualità delle sue immagini lesbiche sessualmente esplicite, realizzate con negativi solarizzati. Nelle sue opere intensamente originali ha integrato fotografia, stampa, pittura.
Fra le sue raccolte di foto; “Lesbian Muse: The Women Behind the Words” (1989), “Women Who Loved Women” (1984), “Yantras of Womanlove” (1982), “At Six -an artist’s book” (1990). Ha scritto anche romanzi, saggi, poesie. Le sue immagini sono state utilizzate da quasi tutte le riviste lesbiche e femministe.
In un “personal statement” scritto poco prima di morire, ha detto: “Credo nei rapporti a lungo termine, nei cani, nei gatti, nella natura”.
In suo onore Moonforce Media ha fondato il Tee A. Corinne Prize for Lesbian Media Artists. Corinne ha lasciato i suoi manoscritti ed altri materiali alla Biblioteca dell’University of Oregon.
Per una bella foto che l’ha resa famosa, pubblicata sulla copertina di “Sinister Wisdom” nel 1977 e riprodotta in poster, vedere > dykestowatchoutfor.comLa sua compagna Beverly Brown l’aveva preceduta nella morte. Tee Corinne aveva fotografato anche il loro ultimo viaggio, raccontato e illustrato in modo commovente nel sito > jeansirius.com> Traduzione della home page di jeansirius.com:
PITTURE COLORATE (dalla serie “Il cancro nelle nostre vite”)
di Tee Corinne, Copyright 2005.Nel febbraio 2003, alla mia amante da quattordici anni venne diagnosticato un cancro al colon in metastasi. Il chirurgo disse che sarebbe morta entro un anno e mezzo. Come artista avevo bisogno di qualcosa di più diretto delle pratiche del bianco e nero che avevo usato dagli anni Sessanta. Così, all’inizio del secondo anno della nostra vita condivisa con il suo cancro, imparai ad usare una macchina fotografica digitale, poi Adobe Photoshop e nuovi modi di realizzare e stampare foto. Questo nuovo modo di lavorare ha introdotto il dramma e la colorazione emotiva.
Spesso il mio mondo sembrava come slittare fuori controllo. Entrambe sperimentavamo la nausea, sebbene per diversi motivi. Il suo corpo era stato riconfigurato dalla scienza. Senza la moderna medicina, sarebbe morta. Passammo il limite dell’anno e mezzo. Lei fu ricoverata, ma non morì quell’autunno, come il suo oncologo si era aspettato. Adesso è inverno.
L’assistente sociale dice che può oscillare dal sembrare in salute, a stare troppo male per guidare o per prendersi cura di se stessa, in un periodo di sei ore. Qualsiasi sei ore. Non sappiamo quando. Può morire in pochi giorni o in poche settimane. Questo scenario ci si aspetta che si verifichi entro i prossimi sei mesi. Tumori del suo fegato. Aspettative di un cambiamento cataclismico.
Cominciano a svilupparsi problemi da direzioni inaspettate: rabbia, risentimento, problemi di abbandono, tradimento. Lavorando insieme, abbiamo cominciato ad aprirci una strada tra le educate frontiere del ritratto.
Queste immagini che stiamo facendo sono in collaborazione. Non conta chi di noi sta dietro la macchina fotografica o se usiamo un autoscatto. Sono configurate da chi noi siamo, da come noi stiamo reagendo a queste realtà costantemente mutevoli, e da chi siamo state individualmente e insieme nei sedici anni passati. I testi e l’arrangiamento delle foto sono, per la maggior parte, miei. Nella mia vita creativa, ho aspirato a questo genere di essere partner.
Sono così fortunata di essere stata con lei così a lungo.25 gennaio 2005.
Seguono traduzioni di interviste o articoli di/su Tee Corinne >
“Tee Corinne: oscuramente famosa”
articolo e intervista di Barbara Kyne
tratto da > queer-arts.org
In una conversazione telefonica dall’Oregon del Sud, Tee Corinne mi ha detto: “Sono una delle più oscure famose artiste”. La gente conosce Tee in vari modi: per i suoi disegni, come scrittrice, poeta, designer, insegnante, educatrice sessuale, o storica. Tuttavia il suo posto nella storia sarà senza dubbio riservato nella categoria della fotografia. L’esplicita natura lesbica delle sue foto ha provocato censura al di fuori della comunità lesbica, ma questa sua opera ha riempito e continua a riempire un ampio vuoto in una comunità alla disperata ricerca di immagini di sé. Tee Corinne e la sua opera pongono la domanda: a cosa serve l’arte? Lei chiaramente non serve un’estetica d’arte di élite. E per questo, ha pagato un prezzo. Corinne si laureò al Pratt Institute nel 1968, e cominciò a insegnare arte in corsi universitari. Dopo aver sperimentato una crisi sul valore dell’arte, si prese una breve pausa come artista, a aspettò di chiarirsi prima di continuare a fare arte. Lei e suo marito si trasferirono a San Francisco nel 1972, e si separarono subito dopo. Corinne lavorò nel campo dell’educazione sessuale, dove cominciò a fare disegni di genitali di donne, che pubblicò da sé in “Cunt Coloring Book” del 1975 (il libro continua ad
essere ristampato).
Cominciò anche a fotografare le lesbiche mentre facevano l’amore e si dichiarò lesbica.
Di recente la Coalizione per i Valori Tradizionali ha fatto circolare tra i membri del Senato un fascicolo di materiali che loro considerano “pornografia”. Il materiale che hanno raccolto include “The Cunt Coloring Book” e il libro “Nothing But the Girl” che mostra le fotografie di Corinne – provenienti dalla Biblioteca Pubblica del Gay and Lesbian Center di San Francisco. E’ stato un ulteriore tentativo di screditare la nomina ad ambasciatore di James Hormel, al cui nome il centro è intitolato.Intervista >
Barbara Kyne: Quale è stata la tua reazione alla circolazione del tuo materiale al Senato?
Tee Corinne: Spero che i Senatori lo trovino educativo. Sono stata disturbata dal fatto che Andrea Sheldon della Coalizione per i Valori Tradizionali lo ha chiamato “porcheria”, e mi sono chiesta se la Signora Sheldon pensi di non avere genitali oppure pensi che i propri genitali sono “veramente disgustosi”.
BK: Come hai trovato il coraggio di fare un’arte cosi’ esplicita in un periodo in cui era certamente azzardato e probabilmente illegale?
TC: Si’, le leggi contro l’importazione di libri sull’arte erotica sono arrivate allora. Io ho superato le mie paure e ho tratto coraggio, in parte, dal fatto di essere nel posto giusto – San Francisco. Lavorando nel Sex Information Switchboard di San Francisco, ho imparato che era okay parlare di sesso; ho imparato a rivalutare l’informazione sessuale. Guardavo anche una quantità di arte erotica di vecchi maestri come Rembrandt e Michelangelo. Nella “Leda e il cigno” di Michelangelo, il cigno fa l’amore con Leda; lo guardo e guardo il mio proprio lavoro – vedo le stesse curve.
Ero una persona più giovane e sessualmente attiva, ma non avevo accesso a quel genere di informazione o di immaginario. Non avevo parole per quanto mi stava accadendo sessualmente. Ma sapevo che era realmente importante e sacro nella mia vita.
BK: Tu parli di sessualità come se fosse un veicolo di ricerca spirituale. Puoi dire di più su questo?
TC: La mia spiritualità è legata alla natura. Probabilmente è questo il motivo per cui vivo nel Sud dell’Oregon. Albe, tramonti, la forma delle venature delle foglie – certi tipi di bellezza e di grazia mi hanno fatto sempre credere nel divino quando le ho incontrate. Questo è una parte.
L’altra parte è che la sensualità al suo meglio è trasformante. Se ho il sentimento di essere in contatto con il divino, è al culmine dell’orgasmo. E’ quel genere di reazione estatica, epifanica.
BK: Perchè il mezzo è diventata la fotografia?
TC: Perchè non era veramente un’arte! Non faceva parte dell’insegnamento delle belle arti e della ricerca che avevo accettato nei termini della mia educazione.
BK: Con le migliori delle tue foto ti ho sentita parlare il “linguaggio dell’arte”. Tuttavia ho la sensazione che tu abbia un atteggiamento anti-intellettuale verso l’arte.
TC: Volevo fare qualcosa in cui contenuto e politica potessero essere soddisfatti. Le belle arti hanno dei problemi di accessibilità. Ero una sudista attiva nel movimento per i diritti civili nel sud. Fare stampe era un modo in cui potevo integrare l’arte con la politica. La fotografia è un altro modo.
BK: Ti senti a disagio muovendoti tra il mondo delle belle arti e la cultura lesbica. Hai successo con il tuo pubblico, ma senti di non aver fatto il passaggio. Come ti confronti con questo?
TC: Ho visto mia madre, una giovane artista molto brava, negare il suo talento, cadere nell’alcolismo, e morire quattro giorni prina del suo quarantaseiesimo compleanno. Sono cresciuta sapendo che c’era qualcosa di sbagliato (per me) nelle scelte che aveva fatto. Lei aveva negato la sua creatività. Io decisi che qualunque dono avessi, l’avrei usato quanto più pienamente avessi potuto. Robert Rauschenberg ha circa la mia stessa età. E’ ancora quel genere di vita che io immagino per me stessa. Per Rauschenberg c’era un mondo in cui muoversi. Io dovevo creare il mondo in cui muovermi, e insieme muovermi in esso!
Quello che non abbiamo sviluppato è un modo di sostenere finanziariamente l’opera apertamente lesbica con un contenuto apertamente lesbico. Puoi entrare in quasi tutte le gallerie – la tua opera è considerata non appropriata a loro. Finchè non c’è mobilità nel mondo dei musei e delle gallerie, finchè non c’è un vasto mercato per l’opera, noi siamo ostacolate.
Certo, possiamo fare cartoline, ma pubblicare un libro difficilmente è possibile. Io faccio un sacco di recensioni. Fa parte di come cerco di rendere vivibile il mondo. Le donne non vengono pubblicate in modo uguale, forse 28 a 1. Questo mi disturba. Quello che accadrebbe se avessimo la parità nelle pubblicazioni, è più importante che fare una mostra a New York!
BK: Non verrà fuori nel tuo futuro nessun libro da tavolo per bar lesbici?
TC: Un editore ha detto, “Sappiamo che lei è internazionalmente famosa, ma non possiamo pubblicare quel materiale in un libro adesso”. Comunque la casa editrice New Victoria sta pubblicando il mio libro “Dreams of the Woman Who Loved Sex”, stavolta incluse le foto. Sto anche moderando un gruppo di discussione via email sui temi dell’arte lesbica. Internet può essere il punto di esplosione per noi. E’ possibile tanto con cosi’ poco denaro.
BK: Ironicamente, in “Family”, una rappresentazione multimediale sul crescere in una famiglia di alcolisti, tu sei passata nella cultura del mainstream. Come si è evoluta questa opera?
TC: Non c’erano molte opere come quella, fatte con le storie familiari, negli anni Ottanta. Avevo avuto una terribile rottura con una amante ed ero stata costretta a guardare in faccia la mia famiglia alcolista. Ero andata in terapia e in gruppi di sostegno. Durante le sedute di terapia avevo cominciato una serie di disegni. E’ stata una svolta. Ho integrato fotografia, stampa e tecniche di belle arti. Avevo lavorato in bianco e nero per anni. La mia reazione al colore era in termini di emozione. La famiglia mi ha permesso di essere una persona pubblica nell’Oregon, dove vivo. Mi ha dato modo di lavorare su un contenuto molto radicale- sull’essere picchiata e molestata – senza mettere in pericolo la mia vita.
BK: Pensi che la tua storia familiare abbia alimentato il tuo incredibile talento?
TC: E’ un puzzle buffo, interessante, complesso. E’ possibile… Da adolescente, Ayn Rand era veramente importante per me. La gente potrebbe sorprendersi sentendo questo. Da lei ho preso il sentimento dell’importanza di sviluppare le proprie capacità e di avere la responsabilità di usarle.
Questo ha fatto il paio con il modello di mia madre che ha lasciato perdere… Avere obbiettivi è importante. Nessun altro nella mia famiglia è andato all’università. Ho sempre creduto che se avessi lavorato abbastanza duro e forte, potevo andare dove avevo bisogno di andare.
Fare le cose è un modo di dare senso alla mia vita – di dare senso a me stessa. Mi dà un brivido. Perchè dovrei rinunciare a questo? Voglio una mostra al MOMA prima di morire. Voglio divertirmi, e questa è la mia idea di divertimento. Conosco donne artiste e fotografe per cui la fama è arrivata tardi. Io cerco di goderla lungo la strada. Sembra ancora una ricerca. C’è un livello di oscurità che mi sforzo di accettare perchè è la realtà… E’ stato detto che a volte il tempo ti riguadagna. Finchè mi piace il mio lavoro – e spero che la gente reagisca a questo – sono soddisfatta. Deve piacermi il mio lavoro dieci anni dopo. Questo è il mio standard.
BK: La prossima cosa?
TC: Sto mettendo in mostra ceramiche e pensando a sculture a grande scala. Non vedo limiti. Con la morte delle amiche, sto tornando a fare acquarelli e disegni di fiori. Disegnare mi dà sempre una immensa soddisfazione. Una recente recensione dei miei fiori ha parlato di “forme flautate”. Suonava molto come una recensione delle mostre delle labbra vulvari. Quando sono al meglio, il mio lavoro artistico ha un genere di eleganza e di stile al quale di recente non è stato dato valore nell’arte.
Sono in una fase di integrazione/organizzazione. Quando saprò dove voglio andare, sarò già là.
Dichiarazione personale di Tee A. Corinne > varoregistry.com
Sono nata e cresciuta in Florida, USA (3 novembre 1943) e ho vissuto anche nel North Carolina e nelle Isole Bahamas. I miei primi ricordi sono disegnare e fare cose con le mie mani. Mia madre era un’artista che mi ha insegnato come mescolare i colori primari per avere quelli secondari, come avvolgere e piegare fili, fare nodi, usare la prospettiva lineare o diagonale. L’arte visiva è un linguaggio con cui interagisco e che rifletto nella mia vita.
Raramente mi è successo di tenere un diario, ma ho quasi sempre portato con me un blocco da disegno e, dagli otto anni, ho anche sempre avuto una macchina fotografica. Crescendo, ho frequentato ogni corso di arte che potevo. Diplomandomi, ho vinto il Premio d’Arte del liceo e il Premio Nazionale per il Giornalismo. Ho sempre pensato che se non avessi avuto successo come artista, avrei potuto sempre scrivere. Ora faccio entrambe le cose.
Cominciata l’università alla Newcomb Art School di New Orleans, completai il mio baccalaureato nell’incisione e nella pittura (con specializzazioni minori in inglese e storia) all’Università della South Florida (1965). Nel 1966 sposai il mio migliore amico e, due anni dopo, ottenni il diploma in disegno e scultura al Pratt Institute nel 1968. Nelle sessioni estive tenevo un corso artistico per adolescenti.
Ho insegnato disegno, design e storia dell’arte al Greater Hartford Community College dal 1969 al 1970 e ho lavorato con i Wesleyan Potters, poi ho vissuto negli Adirondacks, mi sono trasferita in Europa e ho insegnato in una “libera scuola” in Florida. Erano i primi anni Settanta ed era l’inizio del movimento di ritorno alla campagna. Ero interessata alla vita comunitaria, cercavo qualcosa, ma stavo anche scivolando in una depressione suicida.
Smisi di fare arte e cominciai a considerare seriamente la mia vita. Andammo a San Francisco e trovai dei terapisti: Bob Goulding, che capi’ quando dissi che stavo spendendo troppa energia solo per cercare di rimanere viva, e Mary Goulding, che capì l’artista in me.
Mio marito ed io ci separammo e io mi unii al movimento delle donne, mi dichiarai lesbica, e lentamente permisi all’artista in me di ri-emergere. Ho vissuto a San Francisco e più tardi a New York, ho lavorato nell’educazione sessuale e nellaproduzione di libri, ho insegnato fotografia, ho fatto immagini pubblicitarie per autori di piccole case editrici, e immagini più personali dei corpi delle donne. Nei primi anni Ottanta, mi trasferii in una zona rurale dove i bassi costi per il mio mantenimento e le poche distrazioni liberano il mio tempo per fare arte. Molto del mio lavoro dagli anni Ottanta è autobiografico, spesso sul crescere in una famiglia di alcolisti e sull’essere molestata da bambina. Durante questo periodo ho cominciato a scrivere saggi e romanzi.
Partecipare ai convegni annuali del Women’s Caucus for Art (con base a Philadelphia) e della College Art Association (con base a New York) mi ha tenuta connessa al più vasto mondo dlel’arte.
Gli anni Novanta sono stati un periodo di integrazione e di consolidamento che per me ha coinciso con la mia mezza età. All’inizio del 1995 ho cominciato a lavorare a una nuova serie di studi sul corpo, “Dee per il Nuovo Millennio“, e scopro che i miei pensieri tendono più al futuro che al passato.
Nota biografica >
Tee Corinne by Susanne Petermann Nata nel 1943, a St. Petersburg, Florida, USA, Tee A. Corinne si è laureata all’Univ. of So. Florida (1965) e al Pratt Institute (1968). Ha esposto in mostre negli Stati Uniti dal 1965 ed è stata pubblicata nella stampa del Movimento delle Donne e altrove dal 1974.
I suoi libri d’arte comprendono “Bill Doody, A Literary Friendship–Drawings (1994)”, “At Six–an artist’s book about being molested as a child” (1990), “Women Who Loved Women” (1984), “Drawings ’83” (1984), “Yantras of Womanlove” (1982), “The So. Or. Women Writers’ Group Picture Book” (1982), “The Cunt Coloring Book” (1975) e altri; copertine di dischi: “Musica Femina”, “Suede”, and “Holly Near’s Imagine My Surprise”; poster: Sinister Wisdom; oltre 50 copertine per i libri della Naiad Press.Miscellanee della sua arte sono state pubblicate in “Feminist Studies”, “Gallerie: Women’s Art”, “The Advocate”, “PGN”, “The Inciter”, “I Am My Lover”, e “Femalia”. Le sue foto sono state pubblicate in “Calyx”, “Maize”, “Libido”, “A Woman’s Touch”, “off our backs”, “On Our Backs”, “Yellow Silk”, “Cupido”, “Bad Attitude”, “Our Bodies/Ourselves”, “WomanSpirit” e altrove.
La sua opera è rappresentata in “Nothing But The Girl“, Bright and Posener, Cassell (1996), ed è analizzata in “Forbidden Subjects”, Kelley (Gallerie, 1992), “Stolen Glances”, Frazer and Boffin (HarperSanFrancisco, 1991), e “The Contest of Meaning”, Bolton (MIT Press, 1989).
E’ stata presente con una mostra e come oratrice al secondo convegno nazionale di “Women In Photography” (1988) ed ha fatto interventi nei seguenti convegni: the Women’s Caucus For Art (1994, 1993, 1989, 1988, 1986, 1983), the College Art Association (1996, 1994, 1991), the Berkshire Conference on Women and History (1987, 1981, 1980), the NW Women’s Studies Association (1994, 1991, 1988), Lewis and Clark Genders (1996) and the National Women’s Studies Asso. (1984, 1981, 1980, 1979).
“Family”, la sua opera di disegni multimediali su crescere in una famiglia di alcolisti, è stata oggetto di una intervista video della Jane Scott Productions e di una monografia pubblicata da Gallerie Publications.
Co-fondatrice di “Feminist Photography Ovulars” (1979-1981) e fondatrice di “The Blatant Image, A Magazine of Feminist Photography” (1981- 1983), ha partecipato alla costituzione ed è stata co-presidente del Gay and Lesbian Caucus (associazione affiliata alla College Art Association) ed è stata rappresentante nazionale del Women’s Caucus for Art. Autrice di un romanzo, tre raccolte di racconti e tre libri di poesia, il suoi libri più recenti sono “Mama”, “Rattlesnakes”, e “Key Lime Pie”. La sua autobiografia, “The Sex Lives of Daffodils”, in forma di manoscritto, is accessibile in varie biblioteche negli Stati Uniti.
Ha curato mostre sulla consapevolezza dell’AIDS awareness , mostre per il Women’s History Month, ed esposizioni ai autoritratto di donne artiste. Recensisce libri d’arte per il Feminist Bookstore News e il Women’s Caucus for Art (WCA) Update.
I suoi collage fotografici da negativi solarizzati sono stati messi in mostra in “In A Different Light” presso l’ University Art Museum, UC Berkeley (1995) e in “Sexual Politics” all’ Armand Hammer Museum, UCLA (1996).
Alcune mostre personali >
1996
Maude Kerns Art Center, Eugene OR *
Armand Hammer Museum, Los Angeles CA
Artworks Gallery, Grants Pass OR *1995
University Art Museum, UC Berkeley CA
Artists Who Mentor, Rogue Gallery, Medford OR
Sexart #8 San Francisco CA
Esperanza Center, San Antonio TX
1994
The Body Feminine, In Her Image, Portland OR
Unity ’94, The Cork Gallery, Lincoln Center, NYC
Gay Games IV Cultural Festival, NYC1993
Beyond the Boundaries (WCA national) Seattle WA
Sexart, #7, San Francisco CA1992
Revision (WCA national), Chicago IL
Seeing Red, White, or Blue — Censorship in the U.S.A.
Anchorage AK1991
WCA National Juried Exhibition, Washington DC
Sexart, #5, San Francisco CA
Visible for a Change, Harvard University, Boston MA1989
N.W. Artists Workshop, Portland OR *
Dynamics of Color, San Francisco CA1988
Grants Pass Museum of Art, Grants Pass OR *
Chemeketa Community College, Salem OR *1987
Southern Oregon State College, Ashland OR *
Seven Stages Collective, Atlanta GA *
Central Washington U., Ellensburg WA
Coos Art Museum, Coos Bay OR
Benton Co. Museum, Philomath OR *
Lower Columbia College, Longview WA1986
Letters Show, The Clock Tower, NYC
On The Wall Gallery, Medford OR *1984
EROTICA, U. W., Milwaukee WI
Valencia Rose, San Francisco CA *1982
Ollie’s Gallery, Oakland CA *1981
Heresies Show, N.Y.C.
Hibbs Gallery, N.Y.C.1980
Womanart Gallery, N.Y.C.
GALAS, Women’s Building, Los Angeles CA1978
Beaux Arts Gallery, St. Petersburg FL *1975
Bacchanal Gallery, Albany CA *
San Francisco Photo Center, San Francisco CA *1974
Women’s Art Center, San Francisco CA1970
Lena’s Gallery, Saratoga NY *1968
National Drawing Exhibition, Purdue U.1965
Boston Printmakers, Boston MA