Rosanna Fiocchetto e Luki Massa “Omaggio a Mary Daly, filosofa, teologa, lesbica e femminista radicale, scomparsa il 3 gennaio 2010”.
Pubblicato sul sito Fuoricampo.net è ancora reperibile allo http://web.archive.org/web/20111204182034/http://www.fuoricampo.net/marydaly/index.html
MARY DALY: AMAZZONE-PIRATA CONTRO IL PATRIARCATO
a cura di Rosanna Fiocchetto e Luki Massa
Mary Daly, filosofa e teologa, ha sfidato e contestato, nel suo percorso di lesbica femminista radicale, la religione organizzata e l'”accademenza” universitaria. Nata il 16 ottobre 1928 da una famiglia cattolica irlandese a Schenectady, New York, ha frequentato scuole cattoliche dedicandosi allo studio della religione e della filosofia. Dopo aver conseguito due diplomi in inglese al College of Saint Rose e alla Catholic University of America, e aver preso una prima laurea in religione al St. Mary’s College nell’ Indiana, cercò di specializzarsi in teologia; ma scopri’ che nessun corso universitario americano di questa materia ammetteva le donne. Andò a studiare in Svizzera, all’università di Friburgo, dove ottenne due dottorati in teologia cattolica e in filosofia. Nel 1966 tornò negli Stati Uniti e cominciò ad insegnare come assistente al Boston College, gestito dai Gesuiti, restando in questa università fino al 1999.
Dopo aver pubblicato due saggi abbastanza tradizionali di argomento teologico e filosofico, Mary passò all’attacco in “La chiesa e il secondo sesso” (1968), in cui denunciò la misoginia e il sessismo della tradizione cristiana, provocando una immediata reazione negativa da parte dell’amministrazione del College: le fu notificato che non sarebbe stata riconfermata nel suo incarico. I suoi studenti – all’epoca tutti maschi – protestarono, spingendo il College non solo a riassumerla, ma ad assegnarle un incarico di “associate professor” con cattedra in etica femminista. Daly formò dei “women’s studies”, mentre a confronto con le donne del movimento di liberazione le sue idee si evolvevano e si radicalizzavano. Nel saggio “Beyond God the Father: Toward a Philosophy of Women’s Liberation (“Al di là di dio padre”, 1973), individuò nelle religioni patriarcali le basi dell’oppressione delle donne. Nel 1978 pubblicò “Gyn/Ecology: The Metaethics of Radical Feminism”, in cui alla denuncia della misoginia e alla creazione del termine “ginocidio” si accompagnava l’affermazione della necessità di un nuovo linguaggio per esprimere le realtà delle donne e per scardinare i repressivi e necrofili concetti patriarcali. Questa idea, realizzata nella stessa scrittura di Mary, creativa, ludica e innovativa, e soprattutto nel saggio successivo “Pure Lust: Elemental Feminist Philosophy” (1984), è portata all’estremo nel suo “Websters’ First New Intergalactic Wickedary of the English Language”, scritto “in cospirazione” con Jane Caputi nel 1987. Anticipatorio esempio di “ipertesto”, il “Wickedary” incoraggia le lettrici a partecipare attivamente alla rivoluzione delle parole.
Lesbica dichiarata sin dai primi anni Settanta, Daly non ha mai considerato il suo lesbismo come una semplice “identità”, “orientamento” o “preferenza” sessuale, ma come uno strumento di ridefinizione globale dell’universo, come racconta nella sua autobiografia “Outercourse: The Be-Dazzling Voyage” (1992). Separatista, nella sua università ha tenuto corsi solo per donne e corsi solo per uomini, affermando che nelle classi miste anche la presenza di un solo uomo avrebbe cambiato la dinamica dell’insegnamento, impedendo alle ragazze di esplorare nuove idee. Nel 1998, due studenti sostenuti dall’organizzazione di destra CIR fecero pressione sul Boston College per iscriversi ad uno dei suoi “women’s studies”, minacciando un processo per discriminazione, e il College chiese a Daly di aprire i suoi corsi per sole donne agli uomini, pena il licenziamento. Daly a sua volta fece causa ai Gesuiti per rottura di contratto, e nel 2001 la vertenza fu risolta con un accordo che riconosceva a Daly un indennizzo, ma la obbligava a dimettersi. Lei commentò in una intervista : “Stanno cercando di uccidermi. E’ del tutto ovvio: sono stata buttata fuori dalla porta sul retro, mi hanno tolto il mio mantenimento, sono a rischio di grande povertà. Mi hanno offerto questo pessimo piccolo accordo di pensionamento, ho rifiutato, e loro hanno mentito e hanno detto che io ero andata in pensione. Tutto questo scenario è simile a una tra le più disgustose scene di stupro, è come uno stupro di gruppo”.
Da pensionata, Mary ha continuato a tenere conferenze e incontri, e a scrivere pubblicando articoli e saggi, fra cui “Quintessence: Realizing the Outrageous Courage of Women. A Radical Elemental Feminist Manifesto” (1998, in italiano “Quintessenza”), in bilico tra analisi politica e fantascienza, e “Amazon Grace: Re-Calling the Courage to Sin Big” (2006). In questa sua ultima fatica, l’amazzone Mary ci incita a coltivare il “coraggio di peccare alla grande”, consapevoli del fatto che “per una donna intrappolata nel patriarcato, che è la religione dell’intero pianeta, ‘essere’ nel senso più pieno significa ‘peccare’ “.
E’ morta il 3 gennaio 2010 nella casa di cura Wachusett Manor a Gardner, nel Massachusetts; ma vive ancora nei nostri cuori e lotta insieme a noi.
Rosanna Fiocchetto
XXXXXXXXXX (Venexia Editrice/Video di Venexia) Il brano musicale che accompagna il video è “C’est pas beau” del Gruppo PANGEO Il dipinto che fa da sfondo alle scritte è di JUDY CHICAGO. |
« Una donna che chiedesse la parità nella Chiesa potrebbe essere paragonata a un nero che chiedesse la parità nel Ku Klux Klan »
(Mary Daly, La Chiesa e il secondo sesso, prefazione alla 2^ edizione, 1975) |
MARY DALY OSPITE ALLA PRIMA SETTIMANA LESBICA NEL 1991 A BOLOGNA
Mary Daly è stata invitata per la prima volta in Italia dal Coordinamento Nazionale per Settimana Lesbica e dal Centro Documentazione delle Donne di Bologna in occasione della Prima Settimana Lesbica, tenutasi dal 1 al 5 Maggio 1991 a Bologna. L’incontro si svolse a Palazzo Dei Notai (sala Dei Notai, in pieno centro a Bologna, centro di elaborazioni ed incontri femministi, luogo storico e simbolico delle donne, tolto dalla giunta Cofferati) in una sala gremita di donne.
Di seguito stralci della sua relazione pubblicata negli atti della prima settimana lesbica “Un posto per noi” (Stampato in proprio, 1992).
[…] Il mio discorso di oggi è un invito a tutte noi a compiere un viaggio in un mondo altro, un viaggio metapatriarcale di esorcismo ed estasi. E’ un viaggio verso la nostra terra d’origine perché come donne selvagge e come lesbiche noi siamo altro. Virginia Woolf ha scritto che come donna il mio paese è il mondo intero, ma attualmente tutto il mondo patisce sotto la morsa del dominio patriarcale e dunque potrà essere solo in altre dimensioni che il nostro paese sarà il mondo intero.
© Le Paparazze – 1a Settimana Lesbica – Bologna, 1991 |
[…] Vorrei spiegare ora cosa intendo quando dico che la mia posizione è quella di una femminista radicale. Suggerisco quattro criteri per definire e giudicare la rispondenza alla definizione di femminista radicale. |
4° Essere femminista radicale significa costanza, dedizione, significa dedicarsi alla causa delle donne anche quando il femminismo è controcorrente, non è più di moda o popolare. Io sono una lesbica radicale e quando dico che sono una lesbica intendo una donna che ama le donne e che ha infranto il terribile tabù che grava sulle donne che toccano le altre donne a tutti i livelli. […] E dunque se teniamo le due cose insieme, femminismo radicale e lesbismo, penso che siamo dei veri vulcani, penso che abbiamo scoperto il fuoco. Rimembrando (nel senso di ricordare, ricostruire le membra del ricordo del passato), rimembrando il mio passato di teologa e filosofa, femminista e pirata, il mio viaggio, sono intensamente consapevole della lotta per rimanere nel mio corso, nel mio vero corso, nella mia vera rotta.
[…] A differenza di puri istanti, i Momenti sono significativi, importanti e hanno slancio, impeto anche; hanno il potere di lanciarci, di spingerci in viaggi intergalattici. I Momenti sono degli atti di speranza, di fede, sono slanci biofili; sono ontologicamente e politicamente significativi perché avvengono, si inverano quando una donna parla ed agisce con coraggio. Questo suo parlare ed agire sollecita delle risposte dal mondo attorno a lei alle quali, a sua volta, è sfidata e rispondere e in questo modo è sfidata ad andare oltre i limiti dell’avanscena.
[…] Di pari passo con il disgusto va la virtù del deridere, irridere apertamente. Questa virtù è l’abitudine vitale di donne irridenti e baldanzose; è la nostra abitudine di mandare in frantumi le ipocrisie, case degli specchi dei gerarchi, disinnescando così il loro potere di ingannare le altri/altri.
I libri di Mary Daly tradotti in italiano:
La Chiesa e il secondo sesso Milano, Rizzoli 1982 |
|
Al di là di Dio padre. Verso una filosofia della liberazione delle donne Roma, Editori Riuniti 1990 (-non più disponibile- nel sito Editori Riuniti) |
|
Quintessenza. Realizzare il Futuro Arcaico Ed.Venexia, Roma, 2005 |
A contribuire alla diffusione del pensiero di Mary Daly in Italia è stata anche Luciana Percovich.
Di seguito alcuni testi pubblicati sul sito della Libera Università delle Donne > http://www.universitadelledonne.it/quint.htm > http://www.universitadelledonne.it/quintess5.htm > http://www.universitadelledonne.it/marydisp.htm > |
Convegni e incontri in Italia:
Pirata degli anni novanta – Il viaggio di una filosofa femminista radicale. Prima Settimana Lesbica, Bologna 1-5 Maggio 1991.
Il Viaggio Metapatriarcale di Rabbia e Speranza di Mary Daly. Milano, Libera Università delle Donne, Università Bicocca e Verona, Dipartimento di Filosofia, Dicembre 2002
Dopo la Dea. Religioni come segni e strumenti del patriarcato. Ribellioni delle donne come permanenze e rinascite dell’antico culto. a Associazione Armonie, Bologna, 21 febbraio 2004.
Libri di Donne, Libri di Dee. Associazione Armonie, Bologna, Casa Internazionale delle Donne, Roma, Novembre 2005
Opere di Mary Daly:
* “The Church and the Second Sex” (Harper & Row, 1968)
* “Beyond God the Father: Toward a Philosophy of Women’s Liberation” (Beacon Press, 1973)
* “Gyn/Ecology: The Metaethics of Radical Feminism” (Beacon Press, 1978)
* “Pure Lust: Elemental Feminist Philosophy” (Beacon Press, 1984)
* “Websters’ First New Intergalactic Wickedary of the English Language, Conjured in Cahoots with Jane Caputi”
(con Jane Caputi e Sudie Rakusin). Beacon Press, 1987
* “Outercourse: The Bedazzling Voyage, Containing Recollections from My Logbook
of a Radical Feminist Philosopher”, (Harper, 1992).
* “Quintessence… Realizing the Archaic Future: A Radical Elemental Feminist Manifesto”, (Beacon Press, 1998)
* “Amazon Grace: Re-Calling the Courage to Sin Big”, (Palgrave Macmillan, 2006)
Li trovate tutti su > amazon.com
Una fondamentale rilettura dell’opera di Mary Daly è il volume curato dalle filosofe Sarah Lucia Hoagland e Marilyn Fry: “Feminist Interpretations of Mary Daly” (Penn State Press, 2000).