Teodoro di Tarso, arcivescovo di Canterbury (Tarso, 602 – Canterbury, 690), [sec. VII], Poenitentiale Theodori, as printed in Haddan and Stubbs, Councils and Eccles. Doc. relating to Great Britain and Ireland, vol. IIIrd. p. 177 sqq.
Originale allo History of the Christian Church
Traduzione italiana con note nel sito di Giovanni Dall’Orto.
Vedi anche il commento di Irene Zavattero riportato in fondo al testo
§ II. De Fornicatione[§ 2 Sulla fornicazione]
[…]
12. Mulier cum muliere fornicando [si … fornicaverit], III. annos peniteat. [Una donna che abbia avuto rapporti sessuali con un’altra donna, faccia penitenza tre anni].
13. Si sola cum se ipsa coitum habet, sic peniteat. [In questo stesso modo faccia penitenza una donna che si fosse procurato un orgasmo da sola].
14. Una penitentia est viduae et puellae. Majorem meruit quae virum habet, si fornicaverit. [Una stessa penitenza è da imporre alla vedova e alla ragazzina: la donna che ha marito, invece, se avrà fornicato, ne merita una maggiore].
[…]
Da: Irene Zavattero, 1996. Il Liber Gomorrhianus di Pier Damiani: omosessualità e Chiesa nel Medioevo. Cap. 3. La letteratura penitenziale. Tesi di laurea in Storia della Filosofia discussa il 24 settembre 1996 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia con sede in Arezzo dell’Università degli Studi di Siena.
[come pdf allo http://islab.dico.unimi.it/phmae/IZ/liber_gomorrhianus.pdf
È interessante osservare che l’omosessualità femminile raramente viene presa in considerazione. Il penitenziale di Teodoro la cita separatamente: «se una donna ha fornicato con un’altra donna, faccia penitenza per tre anni». [13] Anche in Beda c’è un riferimento alle relazioni lesbiche fra suore che usano un certo “strumento”, forse un fallo artificiale: «se una suora [ha peccato] con un’altra suora usando uno strumento, sette anni» [14] . Sebbene questo canone non sia stato largamente adottato dai penitenziali successivi, avrà una grande diffusione nelle collezioni più tarde.
Burcardo di Worms nel suo Decretum include un interrogatorio supplementare per le donne, a cui vengono imputate strane pratiche anticoncezionali e abortive, oltre che magiche. Tra le domande che Burcardo consiglia al sacerdote di rivolgere alle donne, troviamo un chiaro riferimento ad attività lesbiche:
«Ti sei comportata come alcune donne che si fabbricano oggetti o marchingegni somiglianti al membro virile, e, secondo le tue voglie, li hai collegati con delle legature al luogo delle tue vergogne, o a quello di un’altra, per provare piacere con altre donnicciole; oppure l’hanno fatto altre donne, con lo stesso strumento o con un altro, per provare piacere con te? Se l’hai fatto, cinque anni di penitenza nei giorni prescritti» [15]
Inoltre, ci sono riferimenti ad unioni di donne con animali. Questo è un peccato che viene punito, più severamente del lesbismo, con quaranta giorni a pane ed acqua per sette anni consecutivi e con l’obbligo di fare penitenza per tutta la vita.
NOTE
[13] «Si mulier cum muliere fornicaverit III annos peniteat» Penitenziale di Teodoro I, 2, 12. Per l’edizione di questo penitenziale, redatto verso la fine del VII inizio dell’VIII secolo, v. P. Finsterwalder, Die «Canones Theodori Cantauriensis» und ihre Überlieferunngsformen (Untersuchungen zu den Bussbüchern des 7., 8., und 9. Jahrhunderts, 1), Weimar 1929, pp. 285-334.
[14] «Si sanctaemoniales cum sanctaemoniales per machinam, annos VII» Penitenziale di Beda 3, 24, BAK 223.
[15] «Fecisti quod quaedam mulieres facere solent, ut faceres quoddam molimen aut machinamentum in modum virilis membri, ad mensuram tuae voluntatis, et illud loco verendorum tuorum, aut alterius, cum aliquibus ligaturis colligares, et fornicationem faceres cum aliis muliereculis, vel aliae eodem instrumento, sive alio, tecum? Si fecisti, quinque annos per legitimas ferias poeniteas» PL 140, 971. L’unica edizione completa del Decretum è di J. Foucher, D. Burchardi Wormacensis Decretum Libri XX, Coloniae 1548 ripresa nel vol. 140 della Patrologia Latina.