Tutti i modi di dire lesbica in italiano”
Nerina Milletti, 1996. “Tribadi & socie:la sessualità femminile non conforme nei termini e nelle definizioni”. In: Rivista di Scienze Sessuologiche, 9(1-2): 19-36.
OMOSESSUALE
“Omosessuale”, per la precisione “Homosexualität”, è una parola coniata da Károly Mária Benkert, che nel 1869, col nome di Kertbeny, inviò una serie di tre lettere al Ministro della Giustizia prussiano per protestare contro l’estensione a tutta la Germania dell’articolo 175 (ex paragrafo 143) che puniva i rapporti sessuali tra uomini. Lo stesso Benkert creò anche “normalsessualità”, cioè eterosessualità, e “doppelsexual”.
“Omosessualità” dunque non nacque come termine medico; forse, come sostiene Dall’Orto (1), questo termine fu scelto per insistere sulla “virilità” dell’omosessuale maschio e fu preferito a quelli più corretti dal punto di vista filologico quali “omogenico” od “omogeneo” (Edward Carpenter, 1895), “androtropo” e “ginotropa” (Kurt Hiller) (2) .
“Omosessuale” è infatti metà parola greca (uguale) e metà latina (dal medioevale “sexualis”), costruita sul modello del linguaggio scientifico, dove “unisessuale” e “bisessuale” erano stati introdotti dalla fine del 1700 con le parole francesi “unisexuel” e “bisexuel”; si adattò perfettamente al linguaggio scientifico, formando il trittico omo-etero-bi sessualità. Sempre secondo Waine, fu divulgata da Gustav Jaeger, che usa eterosessualità nella 2a edizione di Entdeckung der Seele del 1880, e si diffuse dopo l’affare Eulenburg, negli anni 1907-1908. Fu usato dal 1893 in avanti in Francia ed Inghilterra ma con eccezioni (vedi unisessualità) e forse tuttora è ancora la parola più utilizzata (3).
Per Rosanna Fiocchetto (4) in Italia la parola “omosessualità” sarebbe stata utilizzata per primo da Enrico Morselli (5) nel 1894, ma almeno l’aggettivo “omosessuale” era stato già anticipato, ad esempio da Carrara nel 1892 (6) , in una recensione dove si parla di “rapporti omosessuali”. Si affermò in Italia dopo il 1920 (9), in un primo tempo anche come “omosessualismo” (10).
Ma fu certamente utilizzata anche prima, come attestato in una lettera di Giacinta Pezzana del 1908 (8).
“Homosexuelle” compare nel supplemento del Larousse solo nel 1904, l’inglese “homosexual” nel 1897. Sulla nascita invece dell’omosessuale come “specie” o “identità” distinta, si rimanda ai vari dibattiti storiografici attualmente in corso (7) . Secondo gli storici della scuola “costruzionista” il termine “omosessuale” è altrettanto anacronistico di “gay” se usato per epoche precedenti il nostro secolo, anche se “omosessuale” ci sembra meno temporalmente circoscritto perché suona più ufficiale, scientifico.
La prima volta che il termine “omosessuale” viene pronunciato al cinema è nel film Victim che uscì in Inghilterra nel dicembre del 1961. Alla radio il termine era stato usato per la prima volta nel novembre del 1953 dal filosofo e storico Jacob Bronowski in una trasmissione della BBC dal titolo Behind the News [da: CinemaGay.it http://www.cinemagay.it/crono/crono.asp?idcrono=37&tipo=c ]
1 Giovanni Dall’Orto, 1985. “Il concetto di degenerazione nel pensiero borghese dell’Ottocento”. Sodoma: rivista omosessuale di cultura, 2(2): 59-74.
2 Wayne R. Dynes (ed.), 1990. Encyclopedia of Homosexuality, op. cit.
3 Vedi infatti Umberto Galimberti, 1992. Dizionario di psicologia. Torino: UTET.
4 Rosanna Fiocchetto, 1987. L’amante celeste: la distruzione scientifica della lesbica. Firenze: Estro
5 Enrico Morselli, 1894. Manuale di semiotica delle malattie mentali
6 Mario Carrara, 1892. “[Recensione di] Krafft-Ebing, Nuove ricerche sulle psicopatie sessuali, Stuttgard, 1891]”. Archivio di psichiatria, scienze penali ed antropologia criminale per servire allo studio dell’uomo alienato e delinquente, 13(2/3): 257-258.
7 Supponendo che questa “creazione” ci sia stata, non c’è molto accordo sulle date: McIntosh pensa sia avvenuta alla fine del XVII secolo, Trumbach nel XVIII secolo, Weeks nella seconda metà XIX secolo.
8 Laura Mariani, Il tempo delle attrici. Emancipazionismo e teatro in Italia fra Ottocento e Novecento, Bologna, Editoriale Mongolfiera, 1991, p. 116: “Dovevo inchinarmi agli omosessuali dell’Argentina?”, Giacinta Pezzana, Pisa 23 settembre 1908.
9 In ambito scientifico però, prima; ad es: Vito Massarotti, 1913. Nel regno di Ulrichs: appunti e considerazioni sulla omosessualità maschile. Roma: Lux L’autore era il direttore del Sanatorio di Bellosguardo a Roma, come specificato nella recensione di C.M. in L’eloquenza, anno II, n. 5-6, 1913, pp. 648-49.
10 Vedi ad esempio: s. n., “L’omosessualismo in Francia e in Germania”, Rivista penale, aprile 1909, pp. 518-519.